Bidecalogo

  • Etica della Montagna

     
     

    Il Nuovo Bidecalogo, approvato dall’Assemblea dei delegati di Torino in occasione del 150° di Fondazione del CAI, contiene le linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio sostenute dal Club Alpino Italianoe rappresenta la conferma della nostra persistente sfida culturale, sia all’interno, che all’esterno del Sodalizio.

    Esso deve essere il punto di riferimento di ogni Socio CAI in tema di tutela ambientale e di comportamenti etici durante le attività in montagna, così  come indicato nello statuto della nostra associazione.

     

    La Carta etica della montagna si propone di promuovere una cultura che valorizzi l’economia locale legandola ad una frequentazione turistica sostenibile e socialmente inclusiva nell’ottica di accogliere anche le fasce più fragili della popolazione.

    Il documento, approvato il 1° febbraio 2019 dalla Giunta Regionale intende far assumere un atteggiamento di corresponsabilità a tutti i soggetti che hanno a che fare con questi territori, dalle istituzioni ai residenti, e coinvolgere i professionisti della montagna, dei servizi sportivi, socio-educativi e sanitari, delle associazioni, delle imprese e del Club Alpino Italiano.

    La Carta etica sottolinea con forza l’importanza di una politica pubblica che contribuisca alla coesione sociale ed allo sviluppo economico sostenibile.

     

    Sono più di 700 le strutture alpine del Club Alpino Italiano. All'interno di esse si distingue tra strutture gestite (ovvero rifugi con gestore) e strutture non gestite (bivacchi, capanne sociali, punti d'appoggio, ricoveri e rifugi senza gestore ma condotti direttamente dalla sezione di appartenenza).

    Lo scopo principale di queste strutture gestite è quello di fungere da punto di partenza per le ascensioni presenti nella zona oppure da punto di passaggio di traversate. Esse hanno normalmente un periodo durante il quale il gestore è presente nella struttura e fornisce i servizi essenziali di vitto e di alloggio. Negli altri periodi una parte della struttura funge da ricovero di emergenza.

    Esse si trovano principalmente sulle Alpi, ma in numero minore sono presenti anche negli Appennini.